Disegnare... alla fine credo sia veramente un'arte liberatoria. Anche se, purtroppo richiede molta perseveranza... e tempo. Poi passione e abilità.
A volte, invece, è semplicemente un modo per fuggire dalla realtà che ci ha deluso. E così si appoggia il libro o la penna, si lascia la tastiera, si riduce ad icona il lavoro o lo studio; e si prende la matita o la penna grafica. Si prende un foglio bianco. Bello. Vuoto. Vuoto a volte come si vorrebbe essere, ma non si può. Quindi si cerca di imprimere in quel foglio, in un qualche modo, le proprie emozioni, paure, incertezze, ma anche gioie volendo.
Quando poi si inizia a "buttarci" dentro anche i colori, allora le cose si complicano non poco.
Potrebbe uscirne qualcosa di strano. semplicemente giocando con i colori, senza badare troppo a quello che si sta facendo... ma alla fine non è nemmeno il "senso" che si ricerca, ma semplicemente la gioia di far scorrere il colore liberamente, senza soffermarsi su un concetto da voler esprimere, o delle guide da dover seguire. In questo senso è veramente un'arte liberatoria.
A volte invece è il semplice desiderio di pace, e solitudine che si va cercando.
Sapendo di non riuscire a trovarlo quotidianamente. il desiderio di riuscire a stare davvero "da soli" riuscendo a concederci così del tempo solo per noi stessi. E nasce l'invidia per i personaggi che quindi si vanno a disegnare. Ma anche solo così, anche solo pensandoci immersi nella pace in un'ambiente tranquillo, come noi stessi lo dipingiamo, a volte basta a trovare un po' di serenità con noi stessi, che normalmente non vorremmo mai vederci "liberi" senza nulla "da fare".
E poi, come ora, si fugge dalla realtà. Si pensa di poter essere in un'altro posto, un'altra dimensione. In altra compagnia.
Sapendo, invece, che non è così. Però, è bello anche solo poter disegnare sulle mie gambe il mio tenero gattino che mi fa le fusa mentre si fa coccolare sul suo pelo morbidissimo; mentre mi guarda dolce con il suo sguardo coccoloso. Al punto che nella bellezza del momento non bado nemmeno ad un aereo che mi passa vicino. Ma la realtà è che il micio è morto, e quindi non posso più goderne della compagnia nel mondo reale. E allora provo appunto a rifugiarmi in un mondo parallelo, dove invece il mio gattino continua a farmi compagnia rasserenando con le sue fusa i miei pensieri.
Disegnare a volte deve essere così. Libero da schemi e vincoli. Dopo molti papiri fatti, nei quali la cosa importante e riuscire a soddisfare, diciamo, le richieste... rende il disegnare quasi una prigione dalla quale sembra di non riuscire a liberarsi.
Ma il disegno, a me, piace proprio così, libero. Come una piccola passione personale, nella quale ho ancora molto da imparare.